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SUDAN | Diritti umani, a Khartoum un nuovo corso di formazione per giudici e operatori del diritto finanziato dalla Farnesina

Si è concluso a Khartoum con la cerimonia di consegna dei certificati di partecipazione il workshop sui diritti umani per giudici, pubblici ministeri sudanesi ed operatori nel diritto, finanziato dal MAECI – Direzione Generale Mondializzazione DGMO e condotto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (SSSP) con la collaborazione del MAE sudanese e del think tank Peace Research Institute (PRI) dell’Università di Khartoum.

L’appuntamento completa l’iniziativa formativa italo-sudanese 2018, cominciata nella scorsa primavera, con una tre giorni di “training of trainers” per un pubblico scelto tra i migliori partecipanti della sessione iniziale, presso le aule per la formazione del Ministero degli Esteri sudanese.

I partecipanti sono stati scelti dalle autorità sudanesi tra giudici civili, penali, giudici militari, consulenti ministeriali e securitari in tema di diritti umani. Prima assoluta, in linea con uno spirito di integrazione progettuale e di promozione inclusiva italiana in Sudan, è stata la partecipazione di due funzionari della locale commissione per il disarmo e il reinsediamento di ex combattenti (SDDR), con la quale le istituzioni italiane in Sudan collaborano attivamente nel quadro del progetto “C2SP” implementato da AICS Khartoum e UNDP Sudan, per il recupero sociale e lavorativo di alcune fasce di popolazioni vulnerabili in aree disagiate.

Le tematiche del corso hanno spaziato da elementi di progettazione di corsi professionali, a presentazioni e public speaking, da tecniche di gestione gruppi e di classi multilivello, ad esercitazioni pratiche sulle metodologie espositive in tema di diritti umani. Altissimo come sempre il livello della docenza italiana e sudanese, sotto la direzione del prof. Andrea De Guttry di Pisa.

“Ancora una volta Italia e Sudan concretizzano un’importante iniziativa nel quadro dei mutui sforzi per sostenere il dialogo politico”, sottolinea Fabrizio Lobasso, Ambasciatore d’Italia a Khartoum. “La formazione in ambito diritti umani – continua Lobasso – così come quella già in corso su più livelli per donne, giornalisti, studenti, associazioni sudanesi, ci permette un contatto profondo con alcune realtà cruciali della società civile sudanese, per accompagnarle in un percorso di crescita e di evoluzione”.