Sarajevo, 28 gennaio 2020. “L’accertamento delle responsabilità è un dovere per la giustizia, ma tutti dobbiamo ricordare gli innocenti che hanno perso la vita in guerra, per costruire un futuro basato su responsabilità e spirito di riconciliazione”. Così ha commentato stamane l’Ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina, Nicola Minasi, nel commemorare a Mostar i tre giornalisti della Televisione nazionale italiana Rai di Trieste Dario D’Angelo, Marco Luchetta e Alessandro Ota, uccisi da una granata mentre giravano un servizio sui bambini vittime della guerra in Bosnia Erzegovina. I tre, diventati negli anni un simbolo dell’importanza di salvaguardare la libertà di stampa e di informazione in tempo sia di guerra che di pace, hanno fatto scudo coi propri corpi alle schegge delle granate, salvando miracolosamente la vita al bambino che stavano intervistando al momento dell’esplosione.
Nel deporre una corona di fiori sotto la targa posta sul luogo dell’attacco alla presenza di una Delegazione del Comune di Mostar, l’Amb. Nicola Minasi ha ribadito la necessità di onorare tutte le vittime della guerra con momenti di raccoglimento come quello odierno.
L’Amb. Minasi ha concluso ringraziando i media, le personalità e i tanti cittadini che si sono uniti nel ricordo dei tre giornalisti. Tra questi, i rappresentanti della comunità internazionale, ed i bambini dell’orfanotrofio “Dječiji dom Mostar”, che hanno lasciato un fiore a fianco della corona.