Riacquisto cittadinanza: non è ancora legge, ma ora c’è una vera possibilità

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In questi giorni stiamo assistendo a una sorta di “gara” tra chi tenta di attribuirsi il merito dell’importante passo avanti sul tema del riacquisto della cittadinanza italiana da parte di chi l’ha persa a seguito di naturalizzazione in un altro Paese. Alcuni si sono spinti fino ad annunciare l’approvazione dell’emendamento governativo, notizia poi smentita da esponenti del loro stesso partito.

 

È bene chiarire che l’iter parlamentare è ancora in corso: il voto sull’emendamento è previsto per martedì 13 maggio al Senato. Lo ha confermato il senatore Roberto Menia, impegnato da tempo con serietà e competenza su questo dossier. A lui va il nostro sincero ringraziamento, così come al Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che – nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli istituzionali – sta contribuendo in modo determinante a correggere una profonda ingiustizia che ha colpito migliaia di italiani nel mondo.

 

L’emendamento proposto dal governo prevede la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2027. La procedura sarà semplice: basterà una dichiarazione di volontà resa presso un ufficio consolare, senza obbligo di trasferirsi in Italia. Un cambiamento atteso da decenni.

 

Va riconosciuto con onestà che, fin dal 2006, numerosi parlamentari eletti all’estero hanno presentato proposte su questo tema, purtroppo senza mai giungere a una norma definitiva.

 

I risultati migliori, però, nascono sempre da un lavoro di squadra, costruito nel tempo grazie al contributo di tante voci e sensibilità diverse. Oggi, grazie a questo impegno condiviso e determinato, si intravede finalmente una soluzione concreta.

 

Auspichiamo con convinzione che il provvedimento venga approvato definitivamente, restituendo così a tanti connazionali un diritto negato e un legame pieno con le proprie origini.

 

Coordinatori Forza Italia all’estero