Adam ha 16 anni e un sogno, quello di diventare medico. È nato in un campo profughi in Darfur. A 11 anni è fuggito dal Sudan da solo, e da allora ha perso i contatti con la sua famiglia. In Libia ha lavorato nei campi in condizioni di schiavitù e per alcuni mesi è stato rinchiuso in un centro di detenzione. Per sfuggire alle violenze e ai conflitti nel Paese è andato in Niger, dove è stato accolto in un campo per rifugiati ad Agadez.
Bloccato in mezzo al deserto, senza poter andare a scuola e senza prospettive, Adam ha visto tanti suoi coetanei partire verso la Libia, in cerca di un imbarco per l’Europa. Il Niger, il Paese con l’indice di sviluppo umano più basso al mondo, è stato per anni uno snodo cruciale dei flussi migratori verso il Mediterraneo. Ma dal 2015 le politiche dell’UE hanno determinato la chiusura delle frontiere verso nord, aumentando di molto i rischi per chi prova ad attraversare il Sahara.
Tuttavia la sorte di Adam è stata diversa: il 15 ottobre 2021 è potuto partire in aereo direttamente per l’Italia, insieme ad altri quattro ragazzi, nell’ambito del progetto “Pagella in tasca-Canali di studio per minori rifugiati”, promosso da InterSOS in partenariato, fra gli altri, con l’UNHCR e la Fondazione Migrantes. Dopo aver trascorso un mese in una struttura di prima accoglienza a Torino, è stato accolto da una famiglia affidataria e finalmente ha iniziato ad andare a scuola.
“Pagella in tasca” porterà in Italia dal Niger, con il suo nuovo canale di ingresso legale e sicuro, ancora altri 30 minori non accompagnati. È un vero progetto pilota creativo e innovativo (anche se rimane una goccia nel mare dei rifugiati e migranti che, dall’inferno e dalle spiagge di Libia, tentano la sorte sulla rotta “illegale” e pericolosa del Mediterraneo centrale: da gennaio all’inizio di novembre 2021 vi hanno già perso la vita o sono rimasti dispersi in oltre 1.200, contro i 1.000 stimati in tutto il 2020). E viene raccontato nel volume fresco di stampa Il diritto d’asilo. Report 2021. Gli ostacoli verso un noi sempre più grande (Tau Editrice 2021, pp. 360, euro 20,00), che sarà presentato a Roma il prossimo 14 dicembre.
Questo rapporto, promosso dalla Fondazione Migrantes, è ormai giunto alla quinta edizione e oggi è l’unico in Italia dedicato specificamente al mondo dei richiedenti asilo, dei rifugiati e delle migrazioni forzate. Con una forte centratura sull’Europa e sul nostro Paese, offre saggi e contributi che affrontano questi argomenti da prospettive inedite e multidisciplinari, oltre ad aggiornamenti statistici mirati.
L’edizione 2021 riprende nel titolo il Messaggio di papa Bergoglio per la 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato (il testo viene riportato integralmente nel volume) e i suoi 12 contributi sono curati da un’équipe di autori che, oltre ad essere studiosi di questi temi, nel corso degli anni hanno seguito e continuano a seguire concretamente i richiedenti asilo e i rifugiati nei loro percorsi in Italia, o sono essi stessi rifugiati. Come negli anni scorsi, ha contribuito alla realizzazione del rapporto la redazione dell’osservatorio Vie di fuga.
Quattro le parti che scandiscono il volume: “Dal mondo con lo sguardo rivolto all’Europa”, “Tra l’Europa e l’Italia”, “Guardando all’Italia” e un “Approfondimento teologico”.
Questi invece i temi dei contributi: 2020-2021, il COVID-19 non ferma guerre, violenze e disuguaglianze; Ultima fermata Schengen? Diritto d’asilo e gestione delle frontiere interne nella politica dell’UE; La proposta di Patto europeo su immigrazione e asilo: la (non) riforma; Le politiche europee e il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo: il punto di vista dei rifugiati; L’affido omoculturale dei minori stranieri non accompagnati: il sistema olandese e quello italiano a confronto; Pagella in tasca: i “canali di studio” per minori rifugiati; La fame di aria: l’inverno della primavera araba nel C.P.R. di Torino; Il sistema di accoglienza tra distruzione e riforme a pezzi: a che punto siamo?; La protezione speciale dopo il decreto-legge 130/2020: un’innovazione importante; Una riflessione a viva voce. La dignità come fondamento dei diritti umani dei rifugiati: retorica o tutela efficace?; Arte, pratiche e saperi: “Trame migranti” a Messina; “Fratelli tutti” migranti.
Le prime tre parti del rapporto sono accompagnate da altrettante sezioni statistiche con grafici, tabelle e schede di “dati e fatti” sulle migrazioni forzate e il diritto d’asilo nel mondo, nell’UE e in Italia, con numeri e serie storiche aggiornate a buona parte del 2021: dall’impatto del COVID-19 sulla protezione internazionale ai drammi vissuti ogni giorno da milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni, violenze, climate change. Dai “grandi dati” su arrivi e sbarchi alle stime sui morti e i dispersi alle frontiere dell’UE (dalle Canarie a Cipro, dalla nuova frontiera esterna della Manica ai gelidi confini con la Bielorussia, al collo di bottiglia misero e violento della rotta balcanica). Dai numeri sui richiedenti protezione in Europa e in Italia agli esiti che essi ottengono, all’applicazione del regolamento “Dublino III”. Dalle lodevoli (ma limitate) iniziative di reinsediamento, ricollocazione, evacuazione umanitaria e dei “corridoi umanitari” all’accoglienza che il nostro Paese offre a richiedenti e rifugiati. Senza dimenticare fenomeni opachi e inquietanti che non possono essere taciuti, come, in questo 2021, l’escalation dei migranti intercettati dalla Guardia costiera “libica” e di quelli rinchiusi nei famigerati centri di detenzione del Paese nordafricano, i respingimenti sommari e illegali nei Balcani e dalla Grecia, la criminalizzazione delle ONG…
Rispetto all’edizione 2020 si aggiungono quest’anno dati e schede sulla situazione dello sradicamento forzato nel mondo alla metà del 2021, sulla situazione in Afghanistan (incluse le gravi responsabilità dell’Occidente in questo disastro umanitario, certo, ma anche geo-politico), sulle procedure “di frontiera” e “accelerata” in Europa, sui minori non accompagnati richiedenti protezione nell’UE e sui ricorsi in materia d’asilo e sulle vittime di tratta in Italia.
Ad arricchire le pagine del volume, infine, una serie di fotografie a colori del fotografo indipendente Alessio Mamo, che ritraggono cittadini afghani a Kabul e in diversi contesti di migrazione, in Bosnia, a Lesbo e a Calais.
«Nei giorni in cui viene chiuso questo rapporto la tentazione di farsi prendere dallo sconforto e da un senso di impotenza è davvero alta – tirano le somme, nelle Conclusioni, le curatrici del volume Mariacristina Molfetta e Chiara Marchetti –. La vecchia Europa sembra sempre più chiusa in se stessa e pochi sono gli spiragli di speranza, sia che si guardi ai singoli Stati, sia che si considerino le politiche dell’Unione. Entrare in Europa sarà sempre più difficile, costoso e pericoloso. Il tema della solidarietà rimane quasi solo una questione di principio, sia a livello globale, sia a livello di Unione, sia ancora a livello interno dell’Italia. Non possiamo però arrenderci supinamente a questo scenario, e ci preme quindi richiamare anche i pochi ma significativi aspetti positivi che si affacciano timidamente alla ribalta e che hanno bisogno di tutta la nostra fiducia e tenacia per poter prosperare: l’introduzione della nuova protezione speciale, le vie sperimentali per l’accesso legale e sicuro nel nostro Paese di minori attraverso i visti per studio, e il protagonismo dei rifugiati che iniziano a prendere pubblicamente parola nel dibattito pubblico e scientifico. Possono forse sembrare piccoli lumi in un panorama fosco e disperante, ma dimostrano che il cambiamento è sempre possibile e che va costruito giorno per giorno, mettendo insieme risorse e volontà plurali e trasversali».