Si è svolta questa mattina la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2021 della Fondazione Migrantes. Un evento finalmente in presenza, tenutosi presso l’Auditorium V. Bachelet del TH Roma Carpegna Palace (sito via Aurelia). Giunto alla XVI edizione, il R.I.M. 2021 ha coinvolto anche stavolta diversi autori, misurandosi con la crisi pandemica che ha coinvolto anche la mobilità degli italiani e la vita dei nostri connazionali residenti all’estero.
Diverse le indagini specifiche, molte le riflessioni tematiche e, nel volume di circa 600 pagine con contributi di 75 autori da ogni parte del mondo – un viaggio in 34 città del mondo dove vivono comunità italiane vivaci e residenti da più o meno tempo. Di queste comunità italiane all’estero vengono raccontate storie, riportati numeri, descritte problematiche, esposti i punti di forza e quelli di debolezza in modo che il lettore possa, alla fine del viaggio, essere a conoscenza di come, in ciascuno dei luoghi considerati, le italiane e gli italiani in mobilità hanno vissuto e stanno vivendo la pandemia globale. Il volume raccoglie le analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia e si occupa, contestualmente, del movimento migratorio interno al Paese.
La splendida copertina è stata realizzata anche quest’anno dall’art director Mirko Notarangelo, che risiede a New York.
Secondo i dati, l’unica Italia che continua a crescere è quella che risiede all’estero: al 1° gennaio 2021 sono 5.652.080 gli italiani residenti all’estero (il 9,5% degli oltre 59,2 milioni di italiani residenti in Italia) con un aumento del 3% nell’ultimo anno, pari a 166mila presenze. Al contrario l’Italia ha perso 384mila residenti sul suo territorio.
Il 45% degli oltre 5,6 milioni di iscritti all’Aire (l’anagrafe per gli italiani all’estero) ha tra i 18 e i 49 anni, il 15% sono minori, il 20,3% ha più di 65 anni. La Sicilia è la comunità più numerosa all’estero, con oltre 798mila iscrizioni, seguita da Lombardia, Campania, Lazio e Veneto. Ci sono più italiani in Argentina (884.187, il 15,6%) che in Germania (801.082, 14,2%), tantissimi sono anche in Svizzera (639.508), Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. I cittadini italiani residenti oltre confine negli ultimi sedici anni sono aumentati dell’82%, le donne in particolare dell’89,4%. Un processo che è, allo stesso tempo, di femminilizzazione e di familiarizzazione.
“A partire sono sicuramente oggi moltissime donne alla ricerca di realizzazione personale e professionale, ma vi sono anche tanti nuclei familiari con figli al seguito, legati o meno da matrimonio”, si legge nel rapporto. Stando ai dati dell’Ufficio centrale di statistica del Ministero dell’Interno aggiornati all’inizio del 2020, su quasi 5,5 milioni di residenti all’estero, le famiglie sono 3.223.486. Da 10/15 anni, inizio del revival della mobilità italiana, c’è stato +76,8% di aumento dei minori; +179% circa l’aumento dei cittadini iscritti all’Aire tra i 19 e i 40 anni; +158,1% i nati all’estero da cittadini Aire; +128,6% le acquisizioni di cittadinanza e +42,7% le iscrizioni all’Anagrafe con la motivazione espatrio. Le iscrizioni da meno di cinque anni sono aumentate del +24,4%, quelle al di sopra di 10 anni del +127,8%.
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