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REP. CECA | Un omaggio ad Antonio Canova all’IIC di Praga

In occasione dei duecento anni della morte di Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822), l’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con la Galleria Nazionale di Praga, la cui collezione permanente include opere di Antonio Canova, e al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, rende omaggio al grande artista veneto con un convegno dedicato al suo genio senza tempo, in programma mercoledì 16 febbraio, alle ore 18, nella cappella barocca dell’Istituto (interventi in italiano e in ceco, con traduzione simultanea; ingresso libero nel rispetto delle normative vigenti; per partecipare è necessario registrarsi tramite Eventbrite: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-pocta-antoniu-canovovi-omaggio-ad-antonio-canova-260084278077).

Dopo i saluti della direttrice dell’IIC Alberta Lai, aprirà i lavori il direttore della Fondazione Canova Onlus e del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, Moira Mascotto, con un intervento su “Antonio Canova e il Museo di Possagno all’alba dei 200 anni della morte dello Scultore”, in cui dopo aver delineato i punti salienti della biografia di Antonio Canova, verranno descritte le collezioni conservate nel Museo di Possagno, paese che ha dato i natali all’artista e dove oggi riposano le sue spoglie. Seguirà il curatore della Collezione di grafica e disegni della Galleria Nazionale di Praga, Petr Šámal, che approfondirà “L’eredità di Antonio Canova nell’Europa centrale”, analizzando in che modo e in quale misura il lavoro del fondatore della scultura neoclassica si riflette nella cultura artistica dell’Europa centrale intorno al 1800 e oltre, esaminando i canali attraverso i quali l’opera di Canova si è diffusa. Chiuderà il convegno la curatrice della Collezione di arte moderna e contemporanea della Galleria Nazionale di Praga, Susanna Z. Wagner, con una relazione su “Antonio Canova nel Contemporaneo” dove partendo dalla bivalenza dell’interpretazione contemporanea di Canova – sospesa tra una visione ideale ed estetizzante del corpo umano, e una legata all’imperfezione, all’introversione e alla deformazione – si soffermerà sul confronto tra l’imitazione canoviana della scultura greca e l’appropriazione del canone classico nei linguaggi contemporanei.

Scultore e pittore, Antonio Canova è il massimo esponente del neoclassicismo italiano. I suoi capolavori, ispirati all’arte classica, hanno a loro volta ispirato artisti di ogni tempo e trovano posto nei più importanti musei del mondo, dal Louvre all’Hermitage.

La Fondazione Canova è l’organizzazione culturale che amministra e valorizza il grande patrimonio canoviano di Possagno. Voluta a metà dell’Ottocento da Giovanni Battista Sartori, fratello acquisito di Antonio Canova, la Fondazione ha raccolto in questi due secoli di vita una delle prime grandi collezioni artistiche italiane, la Gypsotheca, che presenta la produzione completa dei modelli originali delle opere, creati dallo stesso Canova nel suo atelier romano, per consentire alla sua bottega di replicarli in marmo.