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STATI UNITI | Sabato a Dallas si è tenuta la 13esima conferenza dei ricercatori italiani nel mondo

Si sono riuniti ieri a Dallas, in Texas, i ricercatori italiani che risiedono e operano nei vari settori all’estero. L’occasione è stata la tredicesima edizione della conferenza dei ricercatori italiani nel mondo, organizzata dal CTIM in cooperazione con il Comites e il Consolato Generale d’Italia a Houston.

L’evento ha ricevuto il riconoscimento e l’apprezzamento dal Governatore dello Stato del Texas Abbott, dal Sindaco della città di Dallas Mike Rawlings, i patrocini dal Senato della repubblica, sala camera dei deputati, dal ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale , dal ministero della Salute, dall’ Istituto superiore della Sanità, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dal Consiglio Generale degli Italiani all’ Estero(CGIE). In apertura dei lavori sono stati letti i messaggi di saluto ai partecipanti dal Presidente del Senato, Senatrice Casellati, del Ministro della Salute, del Governatore del Texas e dal Sindaco di Dallas.

“Desidero rivolgere il più caloroso saluto a tutti i partecipanti alla Conferenza dei Ricercatori Italiani nel Mondo, una preziosa occasione per riconoscere e valorizzare il lavoro dei nostri talenti scientifici e professionisti italiani, nonché nel poter potenziare il loro networking”. Queste le parole del discorso di apertura di Vincenzo Arcobelli, presidente del CTIM nella ricorrenza dei suoi 50 anni di fondazione.

“Considero questo evento”, ha proseguito Arcobelli, “un’ulteriore opportunità di promuovere l’identità italiana fuori dai confini nazionali, che assieme alla lingua e la cultura sono di primaria e significativa importanza, e simbolo dell’orgoglio italiano.

Da parte della nostra organizzazione di cui mi onoro di presiedere, continueremo attraverso l’innovazione e la determinazione di sempre, nel promuovere il grande patrimonio artistico, culturale e scientifico dell’Italia e degli Italiani ovunque essi risiedano”.

“Sottolineo”, ha aggiunto il presidente del CTIM, “come “l’altra Italia”, questa enorme miniera, sia stata sotto utilizzata e non ancora sfruttata positivamente da tutti i governi italiani che si sono succeduti fino ad oggi. Dobbiamo essere realisti e cercare di sensibilizzare e sollecitare tutte le parti in causa dal punto di vista governativo e delle istituzioni, per poter raggiungere obiettivi comuni per il bene dell’Italia e degli Italiani. I nostri connazionali ovunque siano emigrati, hanno dimostrato di essersi integrati e di aver contribuito alla crescita dei Paesi ospitanti. Tra questi certamente un importantissimo ruolo è stato quello dei ricercatori italiani che attraverso i loro progetti e le ricerche hanno migliorato la qualità della vita ed il futuro della società moderna. Bisogna credere, e sostenere queste eccellenze nella loro missione”.

Dopo Arcobelli, è intervenuto Valter Della Nebbia, presidente del Comites di Houston, e il console generale Federico Ciattaglia, che hanno aperto la conferenza vera e propria, che si è protratta dalle nove di mattina alle quattro del pomeriggio.

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