È Gian Maria Tosatti il vincitore del Premio Città del Capo. Il programma di residenza d’artista è stato bandito, nel quadro del programma culturale “Italia, Culture, Africa”, dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, insieme alla Direzione Generale per il Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e all’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria.
Il bando, che ha visto la candidatura di molti emergenti ed affermati artisti italiani, si è chiuso il 10 dicembre e la giuria – composta da Fabio Troisi dell’IIC di Pretoria, Carolina Italiano del MiBAC e Josh Ginsburg della A4 Arts Foundation -, ha selezionato Gian Maria Tosatti come vincitore.
Artista a cavallo tra le arti visive e l’architettura, Tosatti esplora i temi del concetto di identità politica e spirituale, degli archetipi del paesaggio urbano e della memoria personale.
Tosatti sarà a Città del Capo da febbraio ad aprile 2019 e avrà la possibilità di interagire con l’ambiente culturale locale mentre prosegue con la sua ricerca artistica.
Gian Maria Tosatti è nato a Roma nel 1980 e oggi vive a New York. Ha compiuto la sua formazione nel campo performativo, presso il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera. Nel 2005 torna a Roma per intraprendere un percorso artistico nel territorio di connessione tra architettura e arti visive realizzando principalmente grandi installazioni site specific.
I suoi progetti, abitualmente, sono indagini a lungo termine su temi legati al concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale. I primi cicli di opere che ha sviluppato sono stati “Devozioni” (2005-2011) – dieci installazioni per dieci edifici di Roma sugli archetipi dell’era moderna – e “Landscapes” (2006), un progetto, tuttora in corso, di arte pubblica in aree di conflitto. Attualmente la ricerca dell’artista è legata a due nuovi progetti: “Fondamenta”, basato sull’identificazione degli archetipi dell’era contemporanea; e le “Le considerazioni…”, ciclo dedicato agli enigmi che risiedono nella memoria personale. Tra il 2013 e il 2016 la sua ricerca si è concentrata su un’opera in sette parti che ha abitato l’intera città di Napoli dal titolo “Sette Stagioni dello Spirito”.
Tosatti è anche giornalista. È stato direttore del settimanale “La Differenza” e ha collaborato con molti giornali italiani. È editorialista per Artribune e scrive su Opera Viva. Scrive saggi sull’arte e sulla politica.
Nel 2011 ha curato Reload, prototipo di intervento culturale urbano sul riutilizzo temporaneo di spazi improduttivi ed è fondatore del progetto “La costruzione di una cosmologia” (www.unacosmologia.com).
Ha esposto anche presso l’Hessel Museum del CCS BARD di New York (2014), il museo MADRE di Napoli (2016), il Lower Manhattan Cultural Council sempre a New York (2011), La Galleria Nazionale di Roma (2017), l’American Academy in Rome (2013), il Museo Villa Croce di Genova (2012), l’Andrew Freedman Home di New York (2012), la Tenuta dello Scompiglio a Lucca (2012), il Palazzo delle Esposizioni a Roma (2008), il Chelsea Art Museum di New York (2009), la Centrale Montemartini – Musei Capitolini di Roma (2007), il Museo Wilfredo Lam a L’Avana (2015), Casa Testori a Milano (2014). Sue opere permanenti sono esposte al MAAM di Roma e a Castel Sant’Elmo a Napoli. (aise)