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AUSTRALIA | Il 25 marzo alla State Library di New South Wales la conferenza di inaugurazione del ‘Dantedì’

Conferenza alla State Library of NSW della Prof.ssa  Emerita Nerida Newbigin – Presentazione dei volumi More favourable waters. Aotearoa poets respond to Dante’s Purgatorio e Quantum of Dante presso la Unity Book di Wellington a cura del Dr Marco Sonzogni.

Nel 2021 ricorre il 700o anniversario della morte (avvenuta nella notte fra il 13 e il 14 settembre 1321) di Dante Alighieri, Sommo Poeta ed uomo di lettere autore della Divina Commedia ed universalmente considerato il padre della lingua italiana.

Per ricordare  tale importante ricorrenza  l’Italia ha istituito  il Dantedì, che, d’ora in poi,  si celebrerà il 25 marzo, data in cui si immagina sia  iniziato il viaggio ultraterreno di Dante, raccontato nella Divina Commedia. Per l’occasione sono stati organizzati eventi commemorativi in tutto il mondo, e l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney ha in programma una nutrita serie di iniziative culturali che si svolgeranno durante tutto il corso del 2021.

L’evento inaugurale si terrà il 25 marzo 2021 presso la State Library of NSW, che ospiterà durante il corso dell’anno una serie di altre iniziative dedicate all’anniversario dantesco con il supporto del Department of Italian Studies della University of Sydney e della Dante Alighieri di Sydney. Si tratta di una conferenza tenuta dalla Prof.ssa Nerida Newbigin, esperta in letteratura italiana medievale, la quale introdurrà la figura di Dante e la sua opera più celebre, la Divina Commedia, oltre ad esaminare il modo in cui la reputazione di Dante sia stata plasmata dagli artisti che nel corso dei secoli hanno illustrato i suoi lavori. Verranno inoltre suggeriti vari modi in cui il lettore moderno può avvicinarsi alla poesia di Dante, alla sua poetica spiritualità ed al suo immenso sapere.

Nello stesso giorno, con qualche ora di differenza e a qualche migliaio di chilometri di distanza, il Dott. Marco Sonzogni della Victoria University di Wellington presenterà alla Unity Books, in un incontro dal vivo,  due volumi, pubblicati con il supporto dell’Istituto,  incentrati sulla figura dell’Alighieri. Il primo originalissimo volume  More favourable waters. Aotearoa poets respond to Dante’s Purgatorio è un’antologia edita in collaborazione con Timothy Smith, che raccoglie le rime di trentatré poeti contemporanei neozelandesi a cui Sonzogni ha chiesto di dialogare, con una loro opera originale, con il  Purgatorio dell’Alighieri. Il secondo,  e altrettanto originale progetto,  si intitola Quantum of Dante ed è destinato, a detta dei critici,  a diventare ben presto una ricercata opera d’arte. In Quantum of Dante  Sonzogni immagina che Dante arrivi su una canoa (waka) in NZ e racconti il suo viaggio. Il passo successivo è stato chiedere a Hemi Kelly di tradurre in Te Reo le prime terzine del primo canto (vv. 1-12), usando come punto di riferimento diverse traduzioni in inglese, sia in prosa che in versi. Una novità assoluta consiste nel fatto che il libro contiene la prima traduzione di brani della Commedia in Te Reo Maori. La presentazione si concluderà con l’esclusiva partecipazione down under di un astrofisico, discendente diretto di Dante Alighieri: il Conte Sperello di Serego Alighieri. L’incontro verrà registrato e successivamente messo a disposizione sul canale youtube dell’Istituto.

Dante Alighieri (battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri) nasce a Firenze tra il 21 maggio e il 21 giugno del 1265 da una famiglia della piccola nobiltà. Le sua vita è strettamente legata alle vicende politiche della città in cui vive che, al momento della sua nascita, era in procinto di divenire una delle città più potenti d’Italia. Nel 1250 l’ordine aristocratico era infatti stato sovvertito da un governo comunale di estrazione borghese, aprendo le strade a decenni di dure lotte tra la fazione guelfa, sostenitrice dell’autorità temporale papale, e quella ghibellina, fedele al primato politico dell’imperatore. Dopo una dominazione ghibellina durata più di sei anni, nel 1266, Firenze rientrò sotto l’autorità guelfa, che si divise però ben presto tra fazione bianca e nera.

Sin dal 1293 la sua militanza politica e la vicinanza alla corrente dei guelfi bianchi comporterà a Dante non pochi problemi: si trova infatti a difendere Firenze dalle ingerenze di Bonifacio VIII e, nel 1300, mentre si trova a Roma, scopre di essere stato accusato e condannato all’esilio dalla sua città,  Firenze, dove nel frattempo, con un abile colpo di mano, erano andati al potere i guelfi neri. Condannato alla confisca dei beni, al rogo degli immobili e a morte qualora fosse rientrato su suolo fiorentino, Dante si trova all’improvviso a vivere la condizione di esule. Seguono lunghissimi anni di peregrinazioni, di speranze e di vette artistiche che lo conducono a Forlì, Bologna, Padova, nella Trevigiana, nella Lunigiana, nel Casentino, a Lucca, Parigi, Verona e, infine, a Ravenna, dove morì di malaria nel 1321. Fu sepolto in questa città, ma le sue spoglie sono state richieste per secoli dai cittadini di Firenze, che gli aveva riservato una tomba nella chiesa di Santa Croce.

Stando alle notizie contenute nella Vita Nova, il prosimetro autobiografico composto tra il 1292 e il 1293, Dante conobbe Beatrice Portinari – la Beatrice musa ed ispiratrice del grande poeta – nel 1274, all’età di nove anni, salvo poi rincontrarla solo nove anni dopo e perderla per sempre nel 1290. La Vita Nova, oltre a dare testimonianza della vicinanza alla poetica dello stilnovo, fornisce indicazioni importanti circa l’influenza della filosofia aristotelica e tomistica della sua formazione.

La prima opera di Dante sono le Rime, una raccolta di poesie giovanili che testimoniano la vicinanza alla poetica stilnovistica e alle istanze cortesi, cui fanno seguito la già citata Vita Nova, il Convivio, un’opera in volgare rimasta incompleta il cui scopo era trattare i grandi temi della filosofia (cosmologia, metafisica, politica…), il De vulgari eloquentia, un trattato linguistico atto a individuare, nel particolarismo linguistico italiano, un volgare da eleggere a lingua poetica, il De monarchia, sulle prerogative del potere secolare della papa e di quello imperiale, e, naturalmente, la Divina Commedia, capolavoro poetico che consacrerà l’autore a imperitura memoria. Quest’opera sarà presto uno straordinario successo e contribuì a iniziare il processo che avrebbe fatto divenire la lingua toscana quella che oggi è la lingua italiana.

La produzione poetica di Dante Alighieri ha esercitato nel corso dei secoli un’enorme influenza sia in Italia che nel resto del mondo. Già a partire dal XIV secolo, la  Commedia aveva conosciuto una vasta e favorevole ricezione da parte del pubblico, constatazione che si può ricavare dai vari codici conservati, tra i quali troviamo un autografo di Giovanni Boccaccio, che aggiunse all’opera l’aggettivo  Divina.  Conosciuta e apprezzata nel corso del ‘400, la produzione dantesca cominciò quindi a diffondersi anche in Spagna, Francia, Inghilterra e Germania, conoscendo una popolarità che durerà fino agli anni ’30 e ’40 del XVI secolo.  In seguito, con la Controriforma, Dante conobbe anche la censura ecclesiastica per via del trattato “filo-imperiale” De Monarchia, iscritto nell’Indice dei libri proibiti. Trascurato durante il  ‘700, Dante ritrovò il favore dei critici e del pubblico nella stagione romantica, per via della forte religiosità, delle immagini poetiche ricche di pathos sentimentale e, anche, del messaggio politico adottato dal Risorgimento. Il magistero critico-letterario  del critico Francesco De Sanctis consacrò poi Dante quale modello d’altissima poesia e simbolo nazionale, dando così inizio ad una lunga stagione di critica letteraria e una progressiva diffusione dell’opera dantesca presso gli italiani, grazie ad iniziative commemorative e allo studio scolastico della Commedia. Contemporaneamente alla riscoperta di Dante da parte degli intellettuali italiani romantici, ci fu un rinnovato interesse per la sua figura e la sua poetica nei restanti Paesi europei e, a partire dal XX secolo, anche extraeuropei. Con la nascita della cultura di massa e lo sviluppo dei mezzi di comunicazione nella seconda metà del secolo scorso, la Commedia e l’universo poetico dantesco sono stati divulgati anche al di fuori degli ambienti filologici e letterari, approdando nel cinema, nella fumettistica e perfino nel mondo dei videogiochi.

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